mercoledì 21 ottobre 2020

Si ricomincia... a Creare

Guardavo proprio oggi,,,

che a parte un paio di post, è un anno che non mi dedico a questo angolo di collage di splendidi incredibili ricordi.

Ma è solo una questione di aggiornamenti. 

La situazione, circostanze personali e l'impegno della preparazione alla terza media, hanno sicuramente contribuito.

I ragazzi sono, per la maggior parte, autonomi.

Ora...

con una nuova prospettiva, un nuovo approccio, un nuovo spirito... una nuova me

si ritorna in pista per il cucciolo di casa.

... La vita è sempre un'avventura...


Costruire un tamburo… e scoprire che il mondo è pieno di musica

 


Oggi con il mio piccolo abbiamo costruito un tamburo fai da te.

Un progetto semplice, quasi rudimentale, ma capace di racchiudere tutta la magia che nasce quando mani curiose incontrano materiali semplici e tanta voglia di scoprire.


Abbiamo usato ciò che avevamo: grandi barattoli di latta, una plastica resistente tirata bene sopra l’imboccatura, un po’ di pazienza per tendere e fissare… e il gioco è fatto: il nostro tamburo ha preso vita.

 


In realtà è facilissimo: quando colpi la superficie tesa (la “pelle”), questa vibra e mette in movimento l’aria dentro al contenitore. Sono le vibrazioni che creano il suono! E più la pelle è tesa, più il suono è acuto; più è morbida, più è grave.
Un esperimento perfetto per far capire la fisica del suono… senza nemmeno nominare la fisica.

Il bello è che qualunque oggetto può diventare uno strumento a percussione: una scatola, un tavolo, un barattolo, il pavimento, perfino il proprio corpo. I bambini lo sanno da sempre.



Per Nicolas però, oggi non era solo “fare un tamburo”.
Era infilare le mani in un progetto, concentrarsi, tirare, incastrare, provare, sbagliare e riprovare. Era sentire il suono nascere dalle sue dita.
Era scoprire che può costruire qualcosa che funziona davvero.


martedì 20 ottobre 2020

Dipinti d’autunno: quando l’Arte diventa possibile per tutti

 


Uno dei doni più belli dell’homeschooling è poter sperimentare senza pressione, senza voti, senza aspettative… solo per il piacere di provare qualcosa di nuovo.

Così, in una normalissima giornata, ci siamo immersi nei colori dell’autunno e abbiamo scelto una tecnica scovata in rete: semplice, divertente, e soprattutto adatta a chiunque, anche a chi si sente “negato” con il disegno.


Ci siamo messi davanti ai colori senza la pretesa di fare un’opera d’arte… ed è successo qualcosa di magico:

da poche pennellate casuali ha iniziato a prendere forma un bosco autunnale, da piccoli tocchi con la spatolina sono nate le chiome calde e vibranti, e con un po’ di pazienza, anche i tronchi hanno trovato il loro posto nel quadro.

 

Il risultato?

Un dipinto che sembra uscito da una piccola galleria.
E, soprattutto, un sorriso enorme… di quelli che arrivano quando scopri che puoi farcela anche tu.


Perché l’arte, quella vera, non è perfezione:

è libertà, esplorazione, gioco e stupore.
È un piccolo miracolo che accade quando lasciamo spazio all’espressione e zittiamo quella vocina che dice “non sono capace”.


E così l’autostima si allarga, si rinforza, si colora.
Un colpo di pennello alla volta.

sabato 17 ottobre 2020

Il Vino... alle Puerpere giù di catena

Quando usanze popolari, tanta curiosità e la disponibilità di un singolo cittadino, si incontrano... la miscela diventa conoscenza.



Soave

detto (popolare) e fatto...

"vino... alle puerpere giù a catena"

si pensava facesse molto bene alle donne in attesa del loro bambino, bere un 'pochino'


Così un giro veloce per la cittadina, ci regala un inaspettato incontro con un pezzo di storia popolare e un pezzo di storia medioevale.



I Castelli, anche dopo centinaia di anni, riescono ad affascinare grandi e piccini.

Così come noi li ammiriamo, immaginandoci quello che fu e la storia che potrebbe essersi svolta tra quelle mura...

i bambini riescono a fantasticare e ad immaginarsi meravigliose avventure come se fossero reali.




Dalle nostre parti qualsiasi pezzo di cartone o scatola diventa...

un Castello meraviglios.

domenica 4 ottobre 2020

Adolescenza. Il tempo in cui ci si sceglie davvero

 Ci siamo!!!



Ci sono momenti che ti fanno fermare, respirare profondamente e pensare: “Ecco, questo è il bello di crescerli così.”
Osservare questi ragazzi, che un tempo erano bambini che giocavano nei prati, che costruivano mondi immaginari e che si perdevano nelle loro risate; ritrovarsi ancora oggi, con la stessa luce negli occhi, è qualcosa che scalda il cuore.

C’è un mito che continua a girare:
che chi fa homeschooling “non socializza”, che resta chiuso in una bolla, che non vive relazioni vere.
E invece… la realtà è esattamente l’opposto.

Questi ragazzi si scelgono, non per obbligo scolastico, non per vicinanza di banco, non perché devono trascorrere ore chiusi nella stessa aula.
Si scelgono perché si vogliono bene davvero.
Perché si rispettano.

Perché nonostante le distanze, le città diverse, percorsi di superiori scelte da ognuno, continuano a ritrovarsi.
E quando si ritrovano… sembra che il tempo non sia mai passato.


E io li guardo, con i loro giochi, le loro risate, le loro complicità…
li guardo e penso che questa è la magia dell’essere cresciuti in libertà:
le relazioni che nascono fuori dagli obblighi sono quelle che durano più a lungo.

Che privilegio vederli diventare grandi, insieme.