Varcare le sale di una galleria d’arte con lo sguardo curioso cambia completamente il modo di stare davanti a un’opera. Non è solo osservare: è fermarsi, ascoltare, lasciarsi interrogare da colori, gesti, silenzi.
Questo percorso alle Gallerie d’Italia nasce proprio così: un appuntamento al mese, una guida che accompagna tra quadri, artisti e sculture, e ogni volta un’angolazione diversa da cui guardare l’arte. Non una lezione frontale, ma un invito a entrare dentro ciò che si vede.
Il tema di questo incontro era “Prove d’artista”.
Un’esplorazione concreta di colori, materiali, tecniche e strumenti. Pastelli, segni, sfumature, sovrapposizioni. Mani che provano, occhi che osservano, tempo che rallenta. Prima l’incontro con opere importanti, dense, capaci di lasciare tracce. Poi il laboratorio: lo spazio in cui sperimentare ciò che era stato raccontato, senza aspettative di risultato.
Qui l’arte diventa esperienza viva.
Non importa “fare bene”, ma fare. Provare. Scoprire che un colore cambia se premuto di più, che una linea può essere incerta, che anche il segno sbagliato racconta qualcosa. Ogni foglio diventa una piccola ricerca personale.
Quello che resta, a fine mattinata, non sono solo i lavori prodotti. Resta un modo diverso di guardare: più attento, più libero. Resta la sensazione che l’arte non sia distante o intoccabile, ma qualcosa che passa dalle mani, dagli occhi, dal corpo intero.
Un altro tassello di questo diario in movimento, fatto di musei vissuti, laboratori sporchi di colore e domande che continuano anche fuori dalle sale. Per chi sente che l’arte non va spiegata fino in fondo, ma attraversata.