L'anno scorso, ai tempi della neo mamma homeschooler pazza alla ricerca smodata di spunti e risorse, trovai un post che mi piacque al punto da non dimenticarmi di fare questo passaggio...
Ricordo di aver letto questo blog dall'inizio alla fine perché mi affascinava molto
MIOFIGLIOASCUOLANONCELOMANDO
Così ho pensato di introdurre lo stampatello minuscolo come suggerito... un vero spasso.
Vi riporto la favola che racconta perché è davvero simpatica e rende l'idea del lavoro poi svolto da noi.
"...in un paese lontano lontano una maestra, bella e buona , che si chiamava Bianca, questo era il suo nome e di cognome faceva Farina. Quando era piccola molti bambini l'avevano presa in giro per via di quel suo nome che scritto così "farina bianca" la faceva sembrare una cosa da mangiare. Comunque, anche se la ragazza aveva molto sofferto per quel suo nome questo non le aveva impedito di crescere bella e buona. Due cose amava Bianca, la lettura e il pane.Un giorno un ragazzo che le piaceva molto (quasi come il pane) le si avvicinò e le dichiarò il suo amore, Bianca era felicissima, stava quasi per dire si quando pensò di chiedergli come si chiamava. "Guido Sacchetti" rispose il ragazzo e la povera bianca impallidì. Bianca Farina in Sacchetti sarebbe stato il suo nome da sposata. No, no, no, non si poteva proprio fare, avrebbero di nuovo cominciato a prenderla in giro, avrebbero riso pure i suoi alunni a scuola. Bianca disse di no al suo innamorato e si chiuse in casa a soffrire per amore. A nulla valevano i fiori, le lettere d'amore e i cioccolatini che Guido le mandava, Bianca era irremovibile. Finché un giorno al ragazzo non venne in mente di regalarle qualche cosa di così bello che Bianca non avrebbe potuto rifiutare. Andò dal panettiere e si fece fare tanti panini quante erano le lettere dell'alfabeto, a forma di lettere dell'alfabeto (maiuscole naturalmente) . Così avrebbe regalato a Bianca il pane da leggere.
La ragazza non riuscì a rifiutare il dono, era emozionata e le mani le tremavano quando accettò il paniere delle lettere.
Fu probabilmente a causa di quell'emozione che, volendolo portare in cucina, Bianca inciampò.
Le letterine di pane caddero a terra, alcune si ruppero, altre no, ma la ragazza nel tentativo di riordinare quel buonissimo alfabeto fu illuminata da un idea...
Prese le letterine rotte e girandole fra le dita trovò che avevano senso anche così, e che da allora le avrebbe scritte (e insegnate) per distinguere i nomi delle cose e quelli delle persone, perchè il suo cognome FARINA non fosse più una cosa ma un nome proprio, di lei sola.
Da quel giorno i bambini impararono a scrivere le letterine piccole e quelle grandi per andare a capo e per distinguere i nomi comuni dai nomi propri e ... Bianca Farina si sposò con l'amato Guido Sacchetti ma nessuno li prendeva più in giro, altrimenti avrebbe fatto la figura dell'ignorante".
La ragazza non riuscì a rifiutare il dono, era emozionata e le mani le tremavano quando accettò il paniere delle lettere.
Fu probabilmente a causa di quell'emozione che, volendolo portare in cucina, Bianca inciampò.
Le letterine di pane caddero a terra, alcune si ruppero, altre no, ma la ragazza nel tentativo di riordinare quel buonissimo alfabeto fu illuminata da un idea...
Prese le letterine rotte e girandole fra le dita trovò che avevano senso anche così, e che da allora le avrebbe scritte (e insegnate) per distinguere i nomi delle cose e quelli delle persone, perchè il suo cognome FARINA non fosse più una cosa ma un nome proprio, di lei sola.
Da quel giorno i bambini impararono a scrivere le letterine piccole e quelle grandi per andare a capo e per distinguere i nomi comuni dai nomi propri e ... Bianca Farina si sposò con l'amato Guido Sacchetti ma nessuno li prendeva più in giro, altrimenti avrebbe fatto la figura dell'ignorante".
La scelta è stata difficile sull'elaborazione delle letterine... perché una volta cotte sarebbe stato complicato modificarle dai cocci rimasti, non tutte avrebbero preso la forma adeguata. Così...
Questa è la mia soluzione.
Dunque all'opera... impastiamo il pane e attendiamo che lieviti.
...costruiamo prima le nostre lettere in stampatello Maiuscolo...
Ora arriva lo spasso...
La favola racconta di letterine di pane che cadendo si rompono... Le nostre non sono ancora cotte così le possiamo modificare facilmente dopo la loro caduta.
E' stato divertentissimo, ogni lettera fa un gran volo e una volta arrivata sul tavolo, come per magia, si staccano pezzi o si arrotondano...
Il tutto è molto teatrale... uoooo, spotusc...
Piano, piano il nostro alfabeto si trasforma. E ne approfittiamo anche per imprimerne i simboli su carta...
Il pane cuoce e il profumo si espande per la casa. Facciamo merenda?
Letterine e marmellata. "Ottima idea, mamma!"
Mmm, che bontà. Mamma, ora mi mangio la m... e io la f... ora tocca a...
E' stata una merenda davvero speciale ed entusiasmante...
una merenda come mai fatta!!!
Leandro è stato in grado di riconoscerle quasi tutte ;).
E' stata una merenda davvero speciale ed entusiasmante...
una merenda come mai fatta!!!
Leandro è stato in grado di riconoscerle quasi tutte ;).
Non siamo riusciti quasi a smettere, ho dovuto pregarli di lasciarne qualcuna al papà.
MI PIACE
RispondiEliminaGrazie Maria Luisa, sei una vera ispirazione.
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