Quando Erika, fondatrice di Edupar e anima italo-americana con quella sua naturale capacità di portare un po’ di mondo ovunque vada, organizza qualcosa, è facile ritrovarsi in una miscela perfetta di cura, spontaneità e un pizzico di magia.
Questa volta la magia era quella tipica delle Pasque americane: la caccia alle uova.
Per quanto semplice possa sembrare, vederla prendere forma nel bosco dell’Oasi Lipu di pavia è stato tutt’altro. I bambini arrivavano con borse, cestini improvvisati, sacchetti decorati… e quell’espressione che parla da sola: aspettativa pura.
Appena il via è stato dato, si sono sparpagliati tra gli alberi come piccoli esploratori. Qualcuno procedeva con metodo, osservando ogni anfratto; altri correvano senza logica apparente, guidati solo dall’entusiasmo. Ogni scoperta era un piccolo trionfo: un uovo giallo intrappolato tra le radici, uno viola nascosto nell’erba alta, uno rosa che spuntava da un tronco cavo.
L’aria era piena di voci sovrapposte, richiami, risate. Una gioia semplice, immediata, contagiosa.
E, come spesso accade, una volta riempiti i sacchetti la giornata non era affatto finita. Il prato si è trasformato in un campo da gioco improvvisato: partite di calcio nate dal nulla, corse a perdifiato, inseguimenti, gruppetti che si formavano e si scioglievano con la stessa naturalezza del vento che muoveva gli alberi.
Non c’era un programma rigido, non c’erano tempi da rispettare: solo bambini che vivevano il bosco e la compagnia gli uni degli altri. Una festa nella festa.
Tornando a casa, con le borse piene di uova colorate e i vestiti impolverati, avevo la sensazione che quella giornata avesse lasciato qualcosa di leggero ma prezioso: un ricordo che sa di primavera, di comunità e di quella libertà rara che i bambini riescono sempre a insegnarci.
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