mercoledì 13 dicembre 2017

Matite che aprono mondi. Il nostro anno al Museo del Fumetto WOW

 

Se ripenso a quel percorso al Museo del Fumetto WOW, mi torna subito alla mente il fruscio delle matite sul foglio, il silenzio pieno di concentrazione dei bambini e quella strana magia che si crea quando vedi un’idea prendere forma sotto una gomma da cancellare e un tratto ancora insicuro.
Senza quasi rendercene conto, ci siamo ritrovati immersi per mesi in un viaggio che profumava di inchiostro, storie e supereroi.




Ogni mercoledì, entrare nelle sale del museo era come attraversare una porta segreta (nei mesi precedenti alcuni post). Le pareti parlavano, letteralmente: tavole originali, copertine iconiche, schizzi preparatori… tutto raccontava quanto amore e dedizione servano per dare vita a un fumetto. E i bambini lo hanno capito subito, molto più di quanto immaginassi.

Il percorso era ricco e meravigliosamente strutturato:
D come Disegno, per imparare le basi delle proporzioni e dei movimenti;

  

 


 


Illustrazione, dove i fogli iniziavano a colorarsi di personalità;

Fumetto e acquerello, la magia della sequenza, del ritmo, dei balloon;



In Motion, per capire come un’immagine può davvero muoversi;

La storia attraverso il fumetto, perché ogni epoca ha la sua voce visiva;

Immagini e suoni del fumetto, a scoprire che i BOOM! e gli SPLASH! non sono messi lì per caso;


Capire il fumetto, un piccolo viaggio da esperti;

La scienza dei supereroi, il preferito da molti… e confesso, anche da me.


Nelle foto rivedo mani piccole ma determinate, occhi concentrati, posture chine e totalmente assorbite.
C’è chi disegnava robot improbabili, chi sperimentava espressioni buffissime, chi tentava di ricreare l’universo Marvel in una sola pagina.
E poi gli acquerelli, i primi storyboard, i fogli pieni di cancellature che nascondono piccoli progressi.


La cosa più bella, però, restava sempre la stessa: il momento in cui si alzavano soddisfatti, mostrando il foglio come se fosse un trofeo. In quei gesti c’era orgoglio, scoperta, fiducia.

Questo percorso non è stato solo un corso di fumetto.
È stato un modo per entrare nel linguaggio dell’immaginazione, per capire che ogni storia merita spazio, anche quando nasce da una matita troppo appuntita o da un tratto incerto.
E per me, è stato anche un invito silenzioso a osservare quanto i bambini, se messi nelle condizioni giuste, sappiano sorprendere con una naturalezza che disarma.

Un’esperienza davvero unica.
Un’altra pagina del nostro diario di bordo, fatta di vignette, piccoli supereroi e tanta meraviglia.




                             



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