lunedì 18 novembre 2019

Mostra I LOVE LEGO – Quando il gioco diventa scoperta, creatività e ingegneria

 


Ci sono giornate in cui l’apprendimento arriva travestito da avventura, altre in cui si presenta con un grembiule pieno di colori… e poi ci sono quelle in cui si manifesta sotto forma di milioni di mattoncini colorati.

La mostra I Love LEGO è stata una di quelle sorprese che, pur essendo dichiaratamente ludiche, riescono a insegnare più di quanto ci si aspetti. Perché dietro a ogni costruzione, dietro a ogni scena minuziosa, dietro alla folla di minifigure che animano le città e i castelli, si nasconde lo stesso processo che guida l’apprendimento dei bambini: osservare, immaginare, smontare, ricostruire, creare.

 

 

E poi… l’area gioco.


La parte più “semplice”, quella dove si affondano le mani nei mattoncini e si ricomincia da zero, è in realtà quella pedagogicamente più ricca: lì nasce il pensiero progettuale, la manualità fine, la capacità di problem solving, la libertà di immaginare e sperimentare senza limiti.

Perché i LEGO sono così speciali?

Il mattoncino LEGO come lo conosciamo oggi nasce nel 1958, ma la storia inizia qualche decennio prima:

  • LEGO nasce come falegnameria in Danimarca, fondata da Ole Kirk Christiansen.

  • L’azienda produceva giocattoli in legno, finché negli anni ’40 arrivò la plastica.

  • Il primo prototipo di mattoncino aveva già la forma attuale, ma mancava qualcosa: l’incastro perfetto.

  • Nel 1958 viene inventato il sistema di tubi interni che permette ai mattoncini di agganciarsi saldamente, pur essendo facilmente separabili.

Da quel momento, il resto è storia:
creatività al potere, ingegneria in miniatura, mondi interi che possono nascere da un’idea.



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