L’esame di passaggio di classe ha sempre qualcosa di speciale. Non tanto per quello che “si dimostra”, ma per tutto ciò che prende forma lungo il cammino.
Questa volta il filo conduttore è stato il mondo delle scienze: il suolo, gli alberi, la fotosintesi, gli animali, il ritmo delle stagioni. Argomenti affrontati con curiosità, domande, osservazioni quotidiane… e poi raccolti in un manufatto che è diventato il vero protagonista dell’esame.
Un albero.
Non solo da guardare, ma da raccontare.
Le radici per parlare del suolo e di ciò che lo rende vivo.
Il tronco come sostegno e passaggio.
Le foglie per spiegare la fotosintesi, la luce, l’aria.
I cambiamenti per attraversare le stagioni e il tempo che scorre.
Davanti alla commissione non c’erano solo risposte, ma un percorso che si vedeva e si toccava. Un modo concreto per mettere insieme ciò che si è scoperto, studiato, osservato nel corso dell’anno.
L’emozione era palpabile. Quella bella, che non blocca ma accompagna.
E quando tutto si è concluso, è rimasta una sensazione semplice e piena: quella di un passaggio fatto, con presenza.
Dopo l’esame, il tempo si è allargato in una festa condivisa con amici homeschoolers, in un luogo sorprendente e decisamente familiare allo stesso tempo: un posto a tema Harry Potter, uno di quei mondi che da anni fanno parte del nostro immaginario.
Sedersi lì, tra dettagli curati e richiami magici, ha reso tutto ancora più speciale. Risate, chiacchiere, leggerezza. Un modo naturale per chiudere un capitolo e aprirne un altro, senza fretta.
Di giornate intense, di emozioni che trovano forma nei luoghi, di manufatti che raccontano più di mille parole.
Di percorsi che crescono come alberi, un po’ alla volta, stagione dopo stagione.