sabato 30 dicembre 2017

La fabbrica delle parole

Vi ricordate che vi avevo promesso una "resoconto molto personale" dopo aver terminato la restante metà del libro di Erik Orsenna?



Le argomentazioni e la narrativa sono anche buone...
immaginate, un gruppo di ragazzini che in una vecchia miniera, abbandonata e trasformata in una fabbrica, delle parole appunto, che si elettrizza per la scoperta della possibilità di costruire parole... con prefissi, con suffissi, diminutivi...
un vero incanto
non trovate?

Premetto che l'ambientazione è classicamente quella delle istituzioni: scuola, maestra, alunni...
e... per fortuna, grazie alla fervida immaginazione di ognuno, ciò si può stemperare e dissolvere nelle nuvole dell'inventiva.

Vi lascio uno scorcio...
e giudicate voi.

"... E Gaele, che non capiva mai niente... voleva essere aiutato a penetrare un mistero: 'Coniugale: capisco bene cosa significa, qualcosa che interessa un marito e una moglie. Ma extraconiugale? Nessuno gli rispondeva. Avevano tutti troppo da fare. Si rideva comunque della sua domanda. Soprattutto se si conosceva sua madre, non fedelissima come moglie, appassionata di musica in genere e di alcuni musicisti in particolare, per lo più batteristi. ..."

Per mestiere e per tendenza personale, sono abituata a sospendere il giudizio...
I racconti che sono avvezza ad ascoltare lasciano molto alla larga qualsiasi forma di bigottismo...

Ma...
Ve lo immaginate...
Una mamma che nel calore della propria casa, in un momento di tranquillità (già pochi e radi) nella penombra di una luce soffusa, legge un libro ai suoi pargoli...

A voi la parola.



2 commenti:

  1. Molti anni fa mia figlia maggiore guardava un cartone animato per bambini alla televisione quando mi viene vicina e mi domanda: mamma ma tu ce l'hai il fidanzato?
    Premesso che ogniuno è libero di fare quello che vuole, nel cartone alla tv che aveva visto una mamma sposata,parlava tranquillamente dell'amante.
    Personalmente ho fatto una promessa che ogni giorno mi impegno a mantenere e trovo ingiusto banalizzare, mi ha fatto riflettere molto questa situazione ed e stato uno dei motivi per cui ho / abbiamo deciso di togliere l'antenna della televisione.guardiamo solo cd .ai bambini serve amore sicurezza chiarezza gentilezza serve il bello la simpatia l'altruismo etc... grazie per averci parlato di questo libro non è adatto a noi. Il mondo è già pieno di giudizio è meglio crescere più innocenti e 'puliti' che si può perché il resto si impara anche troppo in fretta.
    Scusa se mi sono dilungata
    Buona giornata
    Bea

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  2. Hai perfettamente ragione Bea, anche io non banalizzo mai. E gli argomenti cerchiamo di affrontarli tutti senza pudori e scevri di ogni malizia, ma intrisi di verità e questo permette di riportare tutto su un piano di realtà senza allusioni. Io trovo che nel libro di allusioni ce ne siano parecchie.
    Un caro saluto.

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