Oggi siamo andati al Museo del Tessile ed è stata una scoperta sorprendente, molto più ricca di quanto immaginassimo.
Appena entrati, ci siamo trovati circondati da antichi telai, ruote per filare, strumenti di legno e macchine che raccontano una storia fatta di mani, pazienza e gesti ripetuti con cura. Era come camminare dentro il tempo, tra fili, colori e rumori silenziosi che un tempo riempivano intere giornate.
Ci siamo soffermati davanti alle bobine di lana, ai fili sottilissimi che scendevano come piccole cascate ordinate. Abbiamo osservato gli strumenti che trasformavano la materia grezza in tessuti, e immaginato la vita di chi li usava, tra lavoro, tradizione e ingegno.
Ma la parte più coinvolgente è arrivata dopo: il laboratorio sulla colorazione dei tessuti con materiali naturali.
Qui il tempo è cambiato ancora. I bambini hanno iniziato a pestare foglie verdi, barbabietole, cavoli rossi, curcuma… e piano piano, da quei gesti semplici, sono nati i colori.
Nel mortaio prendevano forma i pigmenti: verde, viola, rosa, giallo. Piccole magie naturali, che poi sono diventate tinture da usare su tessuti e carte.
Gli occhi seguivano il colore mentre si trasformava, le mani lavoravano, la curiosità cresceva. Nessuna fretta, solo meraviglia.
Alla fine, su un tavolo lungo, sono apparse strisce di tessuto tutte diverse, ognuna unica: macchiate, sfumate, brillanti o delicate. Come se ogni colore avesse una storia da raccontare.
E forse è proprio questo che ci ha colpito di più: l’idea che il colore non è solo qualcosa che si vede, ma qualcosa che nasce, si crea, si vive.
Una giornata davvero fantastica.
Nessun commento:
Posta un commento