Oggi con il mio piccolo abbiamo costruito un tamburo fai da te.
Un progetto semplice, quasi rudimentale, ma capace di racchiudere tutta la magia che nasce quando mani curiose incontrano materiali semplici e tanta voglia di scoprire.
Abbiamo usato ciò che avevamo: grandi barattoli di latta, una plastica resistente tirata bene sopra l’imboccatura, un po’ di pazienza per tendere e fissare… e il gioco è fatto: il nostro tamburo ha preso vita.
In realtà è facilissimo: quando colpi la superficie tesa (la “pelle”), questa vibra e mette in movimento l’aria dentro al contenitore. Sono le vibrazioni che creano il suono! E più la pelle è tesa, più il suono è acuto; più è morbida, più è grave.
Un esperimento perfetto per far capire la fisica del suono… senza nemmeno nominare la fisica.
Il bello è che qualunque oggetto può diventare uno strumento a percussione: una scatola, un tavolo, un barattolo, il pavimento, perfino il proprio corpo. I bambini lo sanno da sempre.
Per Nicolas però, oggi non era solo “fare un tamburo”.
Era infilare le mani in un progetto, concentrarsi, tirare, incastrare, provare, sbagliare e riprovare. Era sentire il suono nascere dalle sue dita.
Era scoprire che può costruire qualcosa che funziona davvero.
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