venerdì 15 febbraio 2013

Le Favole dell'ALFABETO

Finalmente... abbiamo terminato l'alfabeto!
Secondo il metodo pedagogico steineriano, quando si insegnano le lettere bisogna farlo attraverso la favola raccontata...
E, per noi, ogni lettera deve avere una sua storia speciale.
Si inizia, in prima,  con lo stampatello maiuscolo che è il carattere più vicino al disegno, per poi passare, in seconda allo stampato minuscolo e al corsivo successivamente.
Le vocali sono le prime ad essere presentate, ma questo con qualsiasi metodo ho visto.
Ecco a loro, alle vocali intendo, va dedicata un'attenzione particolare perché devono essere associate ad un sentimento... un sentimento che l'uomo può esperire, si cerca di cogliere lo stato d'animo.
Per esempio la A si può associare alla meraviglia,  energica affermazione di sé nella I e così via...

Il metodo di presentazione si esplica dal racconto della favola il primo giorno, il disegno della favola il secondo giorno e lo svelamento della lettera il terzo giorno. Non vi nego che spesso ho accelerato i tempi facendo tutto in soli due giorni e a volte in uno.
Questo potrebbe causare confusione, il mio topolino all'inizio confondeva la O con la U per aver adottato questo metodo più veloce. Ma poi con l'allenamento tutto si sistema.

Tornando al nostro alfabeto.
Mentre per le consonanti si può prendere spunto dal regno animale e non solo e considerare per esempio il movimento che evoca la lettera. Le consonanti devono suscitare l'immagine di eventi esteriori o di oggetti.
Io ho trovato difficoltà in questo perché il mio canale preferenziale per fare esperienza è quello visivo, la mia memoria è visiva e quello che ricordo è un fotogramma che riesco a descrivere nei dettagli. Mi rendo conto che potrebbe non essere così per i miei figli, magari loro usano preferibilmente il canale uditivo o tattile, non so... ma sono anche dell'idea che comunque quello immaginativo sia un canale importante. Poi non bisogna trascurare che la lettera deve essere l'iniziale della parola che scegliamo, ma questo credo proprio sia scontato.
Ovviamente, mi sono affidata alle mie esperienze perché è attraverso queste che posso costruire qualcosa di efficace e così ho fatto. Nel senso che le lettere dovevano prendere spunto dal disegno e stilizzandolo avrebbe appunto fatto notare la lettera stessa.
Mi spiego meglio...
La lettera L è di Leone e il disegno raffigura un leone seduto che con il corpo e la cosa formano una L. Oppure la R è rappresentata da una rana che con il corpo e le zampette ricorda la lettera stessa, e così via...

Vi lascio degli spunti perché magari possano essere utili, io ne avrei avuto bisogno all'inizio, in seguito, una volta preso il ritmo, tutto diventa più facile.
Titolo e una breve descrizione perché credo sia importante che ognuno possa attingere dalle proprie esperienze personali, dallo stile di vita all'interno della famiglia, delle preferenze dei bambini, dai propri sogni e... dunque molto variabili.

La A di Angelo.
Un angelo che si rivela una notte per fare un dono alla bambina Anna. Gli regala la felicità con immensa gioia della bambina.


La E di Elfo, e la magia del suo risveglio. La raccolta della rugiada di prima mattina per potersi dissetare.


La I di Irene, l'ultima di tre figli di una bellissima regina, alla quale piace toccare il cielo salendo sulla cima della montagna più alta e salutare la valle gioiosa.


La O di Olga, la secondogenita della regina, che ama portare in dono alla madre dei mazzi di fiori di campo.


La U di Ugo, il primogenito, con il potere della guarigione attraverso le erbe mediche, ne va in cerca attraverso gole di montagna affrontando vari pericoli.


La M di Montagna, una casetta molto speciale con una splendida vista.


La R di Rana, che all'arrivo della prima pioggia danza, canta e si diverte, non avendone mai fatto esperienza prima.


La F di Farfalla, il bruco che non trova più i suoi amici finché anche lui non diventa una splendida farfalla.


La L di Leone, il re saggio della foresta che deve vegliare sugli altri animali e regnare con dedizione e onore.


La Z di Zattera, costruita da una famiglia avventurosa capitata su un isola deserta.
Peccato, non trovo il disegno.

La T di Trottola, una trottola speciale che essendo diversa nella forma veniva derisa ma si prende la sua rivincita vincendo il palio della città.


P di Palma, una palma molto particolare e preferita dal re leone perché gli fa ombra nei suoi momenti di riflessione.


B di Botte, creata appositamente per nascondere i tesori dei pirati.


N, la letterina Z che decide di imparare a fare la verticale diventando così una N.


S di Serpente, una famigliola con colori differenti e ognuno con una particolare caratteristica che li rende unici e speciali.


V di Valle, la valle fiorita che emana profumi particolari in grado di guarire l'anima delle persone.


D di Dinosauro, che dovette sedersi sul suo enorme sederone per riuscire a mangiare i frutti degli alberi.


C di Coda, di un cane che ce l'aveva di un colore fuori dal comune da renderlo unico.


G di Gatto, il dormiglione che assumendo una posizione particolare aveva il potere di far realizzare i sogni dei bambini.


Q di Quadrante, che amava la velocità e  far schizzare la sua lancetta fino al massimo.


Per la lettera H non abbiamo intenzione di produrre disegni, per il momento, essendo una lettera muta... vedremo poi.

Certo, nelle scuole steineriane non funziona proprio in questo modo. Infatti su www. lapappadolce.net potrete trovare una storia molto lunga. Ma come dicevo prima, una persona deve sentire propria l'esperienza e poter far parte del mondo della spontaneità. Inoltre, in questo modo, i topolini si sono trovati bene con delle piccole favole (una paginetta) e la loro attenzione è sempre stata viva grazie alla brevità.


Buon divertimento...



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