Nel cuore del bosco, tra foglie che profumano di selvatico e un silenzio che racconta antichi mestieri, è successo qualcosa di speciale: abbiamo imparato facendo. Non osservando soltanto, ma toccando, scegliendo, provando, ascoltando il legno e le sue storie.
La giornata dedicata al “Piccolo Artigiano nel Bosco” è stata molto più di un laboratorio: è stata un incontro con un sapere quasi dimenticato, quello che vive nelle mani, nella pazienza e nei gesti lenti. Prima di tutto siamo entrati nel bosco per cercare il bastone giusto. Non uno qualunque, quello che “chiama”, per forma, durata e flessibilità. Ci è stato spiegato come riconoscerlo, come rispettarlo e perché ogni legno è diverso dall’altro.
Poi è iniziata l’esperienza con gli attrezzi: coltello, raspa, lima… strumenti semplici, ma che chiedono attenzione, rispetto e presenza. Non bastava fare, bisognava capire come fare.
Il legno cambiava sotto le dita, e con lui cambiava anche lo sguardo: da bastone a manufatto, da oggetto a creazione. Intagliare non è stato solo lavorare: è stato ascoltare, aspettare, provare ancora, vedere la forma nascere piano.
E nel frattempo, quel bosco pieno di luce e verde non era solo uno sfondo. Era parte dell’esperienza. Ci ricordava che la natura non è solo da guardare, ma da conoscere, da rispettare e, quando serve, da trasformare con cura.
Alla fine della giornata non avevamo solo bastoni intagliati. Avevamo mani più sicure, occhi più attenti, tempo vissuto bene e un orgoglio silenzioso: quello di chi ha creato qualcosa di vero, con le proprie mani e con il proprio impegno.
Ed è lì che l’apprendimento diventa bellezza: quando ciò che facciamo ci somiglia.
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