lunedì 31 ottobre 2022

Lucca comics e Halloween


Una cosa l’ho imparata: quando i figli trovano un posto dove si sentono liberi di essere se stessi… lo riconosci subito. Non servono parole. Lo vedi negli occhi. E quel weekend a Lucca è successo. Tra spade, mare e amici, si sono ritrovati, ognuno dentro il proprio personaggio, eppure più veri che mai.


 

Lucca Comics era da tempo un desiderio, ma quest’anno aveva un sapore speciale: non solo travestimenti, fumetti e magia… ma un’esperienza vissuta insieme ai nostri amici homeschoolers, quelli con cui ormai condividiamo pezzi di strada, di crescita, di vita.


Siamo partiti in camper, con l’aria frizzante di fine ottobre e quel briciolo di entusiasmo che appartiene solo alle partenze. Con noi, oltre al nostro piccolo esploratore, c’era anche lui: il nostro adolescente appassionato di manga, con lo sguardo che si accende solo quando qualcosa parla davvero al suo cuore. E stavolta sì, eravamo proprio nel posto giusto.

Insieme al suo amico hanno preparato i loro cosplay con un’attenzione e una passione che non avevo mai visto prima. Dettagli, stoffe, pose, persino il modo di camminare. Non stavano semplicemente “giocando a travestirsi”. Stavano entrando nei loro mondi, diventando le storie che tanto amano.


E mentre loro si sentivano finalmente a casa tra spade, mantelli e personaggi nati da carta, inchiostro e fantasia… noi ci godevamo la bellezza di vederli così: liberi, appassionati, fieri di essere ciò che amano.


Il più piccolo, invece, guardava tutto con occhi enormi, un misto di stupore e sogno. Gli eroi che fino a ieri abitavano la sua maglietta o un cartone, ora erano lì: in carne, ossa… e gommapiuma.

 

Ma questo viaggio non è stato solo Lucca Comics.

È stato anche addormentarsi con il rumore del mare sotto il camper. Fare colazione con la sabbia ancora fredda sotto i piedi. Vedere i bambini correre sulla spiaggia a novembre, senza stagione né orologio. È stata la magia di quei tramonti che ti costringono al silenzio, perché niente che potresti dire sarebbe più bello.


E mentre la sera Lucca si riempiva di luci, maschere e dettagli da osservare… il cuore si riempiva di quiete e benessere.

Imparare è esplorare mondi, anche quelli che nascono dalla fantasia. È indossare un costume e forse, un po’, indossare anche se stessi. È imparare a emozionarsi per ciò che appassiona. È condividere esperienze.


I giorni si sono riempiti di risate, dettagli da osservare, passi per strada, mare fuori stagione, amici con cui condividere attimi che sanno già di ricordi. E mentre rientravamo, con qualche costume stropicciato, un po’ di sabbia nelle scarpe e il cuore più ricco, ho pensato:

Che Magia è crescere!? Viaggiare, sentire, vivere, insieme.



venerdì 7 ottobre 2022

Magiche Erbe


Prima sono arrivate le mani: nella terra umida, tra semi piccoli come briciole e foglie dal profumo familiare. Poi sono arrivati gli occhi, e infine le domande.


 

Abbiamo iniziato all’aperto, con un piccolo vaso e un mucchietto di terra morbida da muovere, spostare, sentire tra le dita. Non è solo terra: è casa, nutrimento, attesa. Dentro ci abbiamo messo semi e piantine di erbe aromatiche… ma anche un po’ di meraviglia. E mentre le mani lavoravano, qualcuno si accorgeva che ogni foglia aveva una sua forma, un suo colore, un suo odore, una storia. Basilico, salvia, rosmarino, timo… ognuna con un carattere tutto suo, proprio come noi.


 

Poi abbiamo vissuto la parte più “magica”: la distillazione delle erbe. Dentro al laboratorio sembrava quasi di entrare in un posto segreto. Tubicini di vetro, gocce che scorrono lente, un vapore che si trasforma e diventa acqua aromatica. Il profumo era così intenso che sembrava di essere dentro la pianta stessa. Lì, davanti a quella piccola alchimia, ho visto la meraviglia negli occhi: “Quindi un’erba può trasformarsi in… questo?”


E sì. Può diventare olio essenziale. Può diventare acqua profumata. Può diventare sale aromatico, come quello che abbiamo preparato, mescolando erbe essiccate, sale grosso e pazienza. E mentre riempiva il suo vasetto, lui lo guardava come se lì dentro non ci fosse solo sale… ma un pezzetto di esperienza, un ricordo, un sapere imparato con le mani, col naso e con il cuore.


Alla fine della giornata non avevamo solo vasetti, piantine e profumi… Avevamo piccoli pezzi di natura da portare a casa, e una nuova consapevolezza: che le piante parlano. Non con le parole, ma attraverso ciò che ci lasciano sentire, toccare, annusare e sperimentare.


giovedì 6 ottobre 2022

Un pomeriggio nel Paese delle Meraviglie... senza dover cadere in nessun buco

 


Ci sono posti che non si trovano sulle mappe, perché non sono fatti di strade ma di immaginazione.

Luoghi che, più che visitarli, si attraversano con lo stupore… come se qualcuno ti prendesse per mano e ti dicesse:
“Non avere fretta, qui tutto funziona con un tempo diverso”.


È quello che è successo a noi, varcando la porta del Rabbit Hole Café, nel centro di Milano, e trovandoci, senza preavviso, nel cuore del Paese delle Meraviglie.

Le pareti non erano più muri, ma pagine di libri aperti e giganti fiori di carta.
Davanti a noi non c’erano tavoli, ma tavole apparecchiate di storie.


 

 

E tra una libreria capovolta e un cappello del Cappellaio Matto, anche una piccola bottiglietta ci sussurrava: Drink me.

 

E noi, naturalmente, abbiamo bevuto.

Un tè blu visto diventare viola, che sembrava arrivare direttamente da un giardino segreto, dove le regole non sono scritte sui cartelli, ma si scoprono solo se hai il coraggio di stupirti ancora.

Nicolas osservava ogni angolo come se fosse vivo:
le carte da gioco in formato gigante, gli specchi che sembravano finestre su mondi nascosti, i soffitti pieni di cappelli volanti…



E intanto io lo guardavo, semplicemente felice del fatto che la fantasia riempiva tutte le nostre cellule.