giovedì 6 ottobre 2022

Un pomeriggio nel Paese delle Meraviglie... senza dover cadere in nessun buco

 


Ci sono posti che non si trovano sulle mappe, perché non sono fatti di strade ma di immaginazione.

Luoghi che, più che visitarli, si attraversano con lo stupore… come se qualcuno ti prendesse per mano e ti dicesse:
“Non avere fretta, qui tutto funziona con un tempo diverso”.


È quello che è successo a noi, varcando la porta del Rabbit Hole Café, nel centro di Milano, e trovandoci, senza preavviso, nel cuore del Paese delle Meraviglie.

Le pareti non erano più muri, ma pagine di libri aperti e giganti fiori di carta.
Davanti a noi non c’erano tavoli, ma tavole apparecchiate di storie.


 

 

E tra una libreria capovolta e un cappello del Cappellaio Matto, anche una piccola bottiglietta ci sussurrava: Drink me.

 

E noi, naturalmente, abbiamo bevuto.

Un tè blu visto diventare viola, che sembrava arrivare direttamente da un giardino segreto, dove le regole non sono scritte sui cartelli, ma si scoprono solo se hai il coraggio di stupirti ancora.

Nicolas osservava ogni angolo come se fosse vivo:
le carte da gioco in formato gigante, gli specchi che sembravano finestre su mondi nascosti, i soffitti pieni di cappelli volanti…



E intanto io lo guardavo, semplicemente felice del fatto che la fantasia riempiva tutte le nostre cellule.



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